L’abbandono delle professioni

Uno dei problemi della società attuale, almeno da noi in Italia, è quello dell’abbandono delle professioni. Nella sanità si verifica la fuga o la disaffezione di medici e infermieri che cercano sbocco la dove la remunerazione è più corposa e l’attività è maggiormente gratificante, lasciando strutture sanitarie in carenza di personale. Non è certamente un fenomeno attuale, si tratta della conseguenza di anni di poca attenzione  al settore sia sotto il profilo gestionale che economico. Lo stesso dicasi per altre professioni una volta considerate ambite da chi dopo l’istruzione cercava uno sbocco lavorativo. Se ci focalizziamo su una di queste che riguarda il settore dell’autoriparazione e in particolare all’accertamento e stima dei danni ai veicoli, quella di Perito Assicurativo, dobbiamo, nostro malgrado, registrare un drastico calo d’interesse all’esame per l’iscrizione al ruolo. Ovviamente per tutto c’è una ragione, molto spesso è economica, non costituendo più un’attrattiva rispetto all’impegno profuso, ma anche per le caratteristiche stesse dell’attività da svolgere, numerose e complesse che richiedono una formazione e informazione capillare per poter dare alla committenza le informazioni necessarie (e non solo economiche) per poter ottenere (o pagare) il giusto. A tutto ciò c’è da aggiungere che il lavoro (prevalentemente sinistri auto) è drasticamente calato negli anni, tanto da costituire uno standard ormai consolidato per chi di questa professione ne ha fatto il proprio sostentamento.
Il compito apparentemente banale di chi svolge questa professione è ben evidenziato da un sito che si occupa di indirizzare al lavoro giovani e meno giovani in cerca di un sbocco lavorativo. Come si potrà notare dall’elenco vengono elencate mansioni e capacità semplici e complesse che comunque fanno parte del pacchetto necessario per poter portare a compimento il mandato ricevuto secondo scienza e coscienza.

Mansioni del perito assicurativo
Elenchiamo di seguito le principali funzioni:

  • eseguire sopralluoghi sul luogo dell’incidente;
  • raccogliere informazioni sull’incidente e ricostruirne le dinamiche;
  • ispezionare i veicoli danneggiati per valutare le perdite;
  • intervistare le parti coinvolte nel sinistro, eventuali testimoni ed esperti;
  • verificare la veridicità delle informazioni raccolte;
  • determinare le cause del sinistro e giudicarne le responsabilità;
  • verificare la portata della copertura assicurativa concessa;
  • effettuare accertamenti per smascherare tentativi di frode assicurativa;
  • riportare eventuali casi di frode alla compagnia assicurativa e alle autorità;
  • analizzare la polizza assicurativa per determinare la copertura;
  • quantificare il risarcimento danni e formulare una proposta di liquidazione;
  • scrivere la documentazione basata sui risultati;
  • presentare la relazione di perizia alla compagnia assicurativa;
  • calcolare un accordo adeguato di pagamento e negoziare con i richiedenti;
  • autorizzare o negare un accordo di pagamento basato sui risultati delle indagini;
  • se i negoziati si dimostrano inutili, suggerire una causa;
  • se si arriva alla causa, preparare la documentazione da presentare in tribunale come prova;
  • testimoniare in tribunale, se necessario.

A tutto ciò si devono aggiungere le caratteristiche soft skill ben precise:

  • Autonomia. …
  • Flessibilità/Adattabilità …
  • Resistenza allo stress. …
  • Capacità di pianificare ed organizzare. …
  • Precisione/Attenzione ai dettagli. …
  • Apprendere in maniera continuativa. …
  • Conseguire obiettivi.

Fondamentali risultano poi essere le conoscenze tecniche e normative in ambito assicurativo relative al rilevamento dei danni, tramite anche strumentazioni fotografiche, oltre a capacità di valutazione e conoscenze delle procedure di perizia. Deve conoscere il mondo delle assicurazioni e saper leggere e interpretare un contratto, oltre ad avere conoscenza delle leggi relative a questo settore.
Doti investigative e di problem solving. Il perito assicurativo deve possedere ottime capacità analitiche e deduttive, fondamentali per investigare, analizzare le prove e stabilire le responsabilità nei sinistri.
Non meno importanti sono le Competenze informatiche. Al giorno d’oggi l’informatica è diventata indispensabile per tantissime professioni, anche quella del perito non ne può fare a meno, per poter sviluppare gli elaborati peritali e i pareri.
Tutto ciò, però, risulterebbe vano se non si possiedono anche Capacità comunicative e di relazione, infatti, una parte consistente di questa professione consiste nel trovare un accordo che soddisfi il danneggiato e la compagnia assicurativa.
Sebbene quella del perito assicurativo sia una professione individuale occorrono doti di negoziazione, avendo a che fare con gommisti, meccanici, carrozzieri, ecc.
Precisione e serietà, nella gestione e nell’organizzazione sono caratteristiche imprescindibili per un buon perito che abbinate all’onestà  e integrità ne fanno una figura indispensabile di riferimento per tutto il settore.
Alla fine di tutto quanto elencato qualcuno si chiederà, ma a fronte di così tanto impegno, doti, caratteristiche e responsabilità personale, quanto può guadagnare un perito assicurativo?
Secondo le indicazioni dell’agenzia per il lavoro, un perito assicurativo dopo anni di tirocinio per poter iscriversi al ruolo, possedere tutte le caratteristiche e le competenze necessarie, può arrivare a circa 1.400 Euro netti al mese, sempreché riesca ad avere lavoro dalle mandanti (assicurazioni) o da uno studio professionale già avviato.
Ora capite perché esiste il fenomeno dell’abbandono delle professioni, dal quale non è esente il perito assicurativo. C’è, però, un aspetto che sfugge a tutto quanto descritto, è che il perito assicurativo rappresenta l’unica figura professionale qualificata (per legge) ad esprimersi sotto l’aspetto tecnico e organizzativo, per contribuire al controllo dei costi a cose nei sinistri stradali (e di conseguenza al contenimento dei premi assicurativi dell’RCA). È fuori da ogni logica che il debitore (assicurazioni) decida autonomamente quant’è il suo debito. L’originario impianto legislativo aveva previsto che il perito rappresentasse il trait d’union tra l’avente diritto al risarcimento (o riparatore) e la compagnia assicuratrice debitrice, rispettando per la stessa e per il consumatore la garanzia e il il controllo dei costi. Questo originario impianto ha funzionato negli anni settanta, ottanta, poi lo scollamento, suffragato dalle modifiche legislative a favore del mercato assicurativo che hanno portato la figura professionale del perito assicurativo a non essere più indispensabile, ma soprattutto non offrire più il riferimento indipendente per un controllo dei costi anche per il consumatore.
La situazione attuale è notevolmente cambiata con l’avvento dei veicoli altamente sofisticati che necessitano di una accurata stima dei danni, ma anche sulla validità della riparazione e, quindi, della sicurezza stradale del veicolo post riparazione. Il tecnico dell’auto è l’unico specialista che può asseverare la sicurezza, per gli occupanti del veicolo stesso e per chi circola sulla strada, della quale tutti ne parlano, ma pochi sanno come metterla in pratica.
Ecco perché diventa necessaria una riforma del settore con una giusta riqualificazione normativa ed economica di questa indispensabile professione.

AUTOINFORMA

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