Da noi in Italia l’automobilista coinvolto in un incidente con ragione può scegliere il proprio autoriparatore, a patto che non abbia sottoscritto la clausola, con scontistica, che lo obbliga a rivolgersi al riparatore delle rete di fiducia della compagnia di assicurazione tenuta al risarcimento del danno. A quanto pare in Croazia ciò non era possibile, tenuto conto che è dovuta intervenire una ordinanza la Suprema Corte croata, secondo la quale le assicurazioni non potranno più stabilire gli autoriparatori per la riparazione ne fissare la tariffa oraria di mano d’opera.
Lo ha annunciato con grande soddisfazione l’Associazione croata delle officine automeccaniche (HUAS), che ha accolto con favore la decisione del massimo organo del potere giudiziario del Paese dopo che i tribunali di grado inferiore avevano precedentemente dato ragione agli assicurati, permettendo loro di scegliere liberamente l’autoriparatore per la riparazione dell’auto dopo un incidente.
È una notizia eccellente per tutti gli assicurati, perché ora la possibilità di scegliere dove riparare l’auto ha ottenuto anche un riconoscimento giuridico, il più alto possibile. La prassi giudiziaria, da ora in poi, pone fine a tre decenni di “pratica balcanica”, come è stata giudicata, in cui le compagnie assicurative penalizzavano sia i danneggiati che le officine.
L’Agenzia croata per la supervisione dei servizi finanziari (HANFA) ha emanato di conseguenza un nuovo regolamento sulle assicurazioni che dà maggiori diritti ai danneggiati e maggiori obblighi alle compagnie di assicurazione.
“Dopo tre decenni – ha dichiarato il presidente della HUAS, Antonio Đureta –, abbiamo finalmente ottenuto gli standard dell’UE in materia di assicurazione auto obbligatoria. Abbiamo restituito i diritti ai danneggiati, i quali non dovranno più andare nelle sedi delle compagnie di assicurazione per le perizie, bensì presso l’officina che riparerà l’automobile, che può essere riparata in qualsiasi officina autorizzata. Gli automobilisti danneggiati non dovranno più richiedere il verbale della polizia, ma sarà compito delle compagnie di assicurazione farlo. Sono anni che ci battiamo per una regolamentazione europea e finalmente ci siamo riusciti”.