Il risarcimento per equivalente del veicolo incidentato

Avv. Annunziata Candida Fusco

L’ordinanza della Cassazione del 20 aprile 2023 è stata accolta con toni sensazionalistici da buona parte dell’informazione di massa. I titoli di quotidiani o riviste di settore hanno presentato la pronuncia come una rivoluzione provvida in materia di risarcimento del danno di un veicolo derivante dalla circolazione stradale, mettendo in primo piano spesso affermazioni parziali e d’impatto, capaci di soddisfare le aspettative di consumatori o riparatori che da anni attendevano un argine allo strapotere delle compagnie nella liquidazione del quantum debeatur, ma anche a decisioni talvolta scontate di giudici ormai assuefatti a troppi precedenti raramente scalfiti (1).
Più attento il taglio di riviste giuridiche e più realistico il tono delle dichiarazioni rese da soggetti con ruolo istituzionale di rilievo, cui va il merito di aver riportato la notizia in maniera meno frammentata e manipolata (2). La riparazione antieconomica in materia di danni derivanti dalla circolazione stradale non è argomento nuovo né recente; né può dirsi che sia un argomento su cui si è scritto poco. Pertanto, si giustifica l’entusiasmo per una pronuncia che finalmente fa un po’ di chiarezza.

Per chi volesse approfondire l’argomento, alleghiamo l’intero articolo apparso sulla rivista “Archivio Giuridico della circolazione dell’assicurazione della responsabilità”, numero 11 di settembre 2023.

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